La riapertura dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta un’opportunità importante per i soggetti ISA che hanno già presentato la dichiarazione entro il 31 ottobre 2024. Questo articolo esplorerà i requisiti, le limitazioni e le implicazioni operative per i professionisti e le aziende che desiderano aderire al CPB, con un focus sulle esclusioni e sulle cause di blocco stabilite dall’Agenzia delle Entrate.
1. Concordato Preventivo Biennale – chi può aderire entro il 12 dicembre 2024?

La riapertura del CPB è riservata ai soggetti ISA che hanno già depositato una dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre 2024. L’adesione è subordinata alla presentazione di una dichiarazione integrativa che non riduca né l’imponibile né il debito d’imposta, e che non aumenti il credito d’imposta rispetto alla dichiarazione originale. Sono esclusi dall’accesso al CPB i contribuenti che rientrano nel regime forfettario e coloro che hanno presentato una dichiarazione tardiva entro i 90 giorni.
2. Concordato Preventivo Biennale – Cause di esclusione

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una serie di chiarimenti (Circolare 18/E/2024) sulle cause di esclusione dal CPB, disciplinate dagli articoli 10 e 11 del Dlgs 13/2024. Tra le cause più rilevanti figurano:
- Modifiche della compagine sociale per i soggetti di cui all’articolo 5 del TUIR, incluse operazioni societarie straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti e cessioni) nel primo anno di applicazione del CPB.
- Operazioni straordinarie che alterano l’equilibrio societario.
Tuttavia, un emendamento attualmente in discussione potrebbe limitare la rilevanza delle modifiche societarie solo ai casi in cui aumentino il numero di soci o associati. Se approvato, l’emendamento potrebbe semplificare l’adesione al CPB per le società interessate da cambiamenti societari non significativi.
3. Regime di tassazione e adesione al Concordato Preventivo Biennale

È stato chiarito che l’adesione al CPB non è influenzata dal passaggio tra il regime di trasparenza fiscale (Irpef) e il regime Ires per le Srl che optano per l’articolo 116 del TUIR. Questo significa che le Srl in regime trasparente possono passare alla tassazione Ires e viceversa senza perdere la possibilità di aderire al CPB, offrendo così maggiore flessibilità in termini di gestione fiscale.
Inoltre, anche il passaggio da un regime di contabilità per cassa a un regime di competenza non influisce sull’accesso al CPB. Le aziende che stanno valutando il passaggio alla contabilità ordinaria potranno quindi considerare il CPB come uno strumento per gestire il cambiamento fiscale e la relativa gestione dei costi.
4. Benefici della sanatoria speciale per chi aderisce al CPB

Per i contribuenti che aderiscono al CPB entro il 12 dicembre 2024, è disponibile una sanatoria speciale per gli anni pregressi, ai sensi dell’articolo 2-quater del Dl 113/2024. Tale sanatoria consente di rettificare eventuali errori senza incorrere in sanzioni e prevede che l’adesione venga retroattivamente considerata valida dal 31 ottobre 2024, eliminando così vincoli temporali per chi aderisce con la proroga.
5. Scadenze e adempimenti: come prepararsi
La nuova scadenza del 12 dicembre 2024 impone ai professionisti e alle imprese di valutare attentamente i vantaggi del CPB e di assicurarsi di soddisfare tutti i requisiti richiesti. Tra i passi principali per aderire vi sono:
- Verificare la conformità alla normativa vigente e alle FAQ pubblicate dall’Agenzia delle Entrate.
- Assicurarsi di non rientrare nelle cause di esclusione o nelle situazioni di blocco legate alla modifica della compagine sociale o alle operazioni societarie.
- Presentare, se necessario, la dichiarazione integrativa entro i termini previsti, rispettando i requisiti di invarianza dell’imponibile e del debito d’imposta.

6. Considerazioni finali e vantaggi strategici
La possibilità di aderire al CPB grazie alla proroga è un’opportunità da considerare attentamente, soprattutto per i professionisti e le imprese che possono beneficiare di un’imposizione fiscale più prevedibile e di una riduzione del contenzioso con il Fisco. La sanatoria sugli anni pregressi, inoltre, rappresenta un valore aggiunto, permettendo di rettificare eventuali errori in modo sicuro e con risparmio sui costi di contenzioso e sulle sanzioni.