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Come eludere oltre 2 miliardi di euro di tasse sull’Imposta provinciale di trascrizione e Rc auto

Se pensate che le flotte aziendali e le auto a noleggio siano un argomento noioso, preparatevi a ricredervi! C’è una piccola curiosità che sta facendo discutere l’Italia intera: migliaia di auto immatricolate nelle province di Trento, Bolzano e, in minor misura, la Valle d’Aosta, ma che in realtà operano nelle caotiche strade di Roma, Milano e persino negli aeroporti del Sud. Com’è possibile? Un trucchetto fiscale che ha permesso alle aziende di eludere oltre 2 miliardi di euro di tasse. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Elusione fiscale nel settore auto a noleggio: come funziona il trucco delle flotte aziendali?

Il trucco è semplice quanto efficace: basta una bella autocertificazione. Sei un’azienda di autonoleggio che opera a Roma o Milano, ma l’idea di pagare le tasse nelle affollate metropoli ti infastidisce? Nessun problema! Con un modulo, puoi spostare virtualmente la sede legale della tua azienda in una delle province a bassa fiscalità come Trento o Bolzano, dove le imposte sono più leggere. Così facendo, riesci a pagare meno sia sull’Imposta provinciale di trascrizione (IPT) che sull’Rc auto.

Ebbene sì, in Italia basta poco per spostare legalmente la sede di migliaia di veicoli da una provincia all’altra, sfruttando un sistema di banche dati che non dialogano tra loro. In pratica, è possibile dichiarare allo Sportello Telematico dell’Automobilista che la tua azienda si trova all’ombra delle Alpi, mentre le tue auto continuano a macinare chilometri a Roma o Milano. Facile, no?

Oltre 2 miliardi di euro di gettito fiscale persi: il danno per le città metropolitane

Il gioco è andato avanti per anni, causando un’emorragia fiscale enorme. Le province e le città metropolitane, già messe a dura prova dalla crisi dell’automotive, si sono ritrovate con le casse vuote. Si stima che Roma abbia perso circa 1 miliardo di euro di gettito fiscale dall’inizio del fenomeno nel 2011, mentre Milano reclama 800 milioni. Questi soldi sarebbero stati destinati ai servizi locali, alla manutenzione delle strade e al miglioramento dei trasporti pubblici.

In tutto, si parla di oltre 2 miliardi di euro di tasse evase: circa 1,2 miliardi sull’Imposta provinciale di trascrizione (IPT) e 770 milioni di Rc auto non versati. Un danno non solo per le città metropolitane, ma per tutto il sistema fiscale nazionale, poiché queste risorse non confluiscono nel meccanismo perequativo che dovrebbe riequilibrare le disparità tra le varie regioni italiane.

Il risveglio delle città: come Roma e Milano stanno combattendo l’elusione fiscale

Dopo anni di silenzio, le città metropolitane hanno finalmente deciso di agire. Roma e Milano, supportate dalla consulente Arianna Montagni, hanno iniziato a inviare avvisi di accertamento alle aziende di autonoleggio, cercando di recuperare il gettito fiscale perso. In tribunale fioccano i contenziosi e, sorprendentemente, i giudici stanno iniziando a dare ragione alle amministrazioni locali, condannando le aziende a pagare le imposte evase.

Imposta provinciale di trascrizione e Rc auto: cosa cambierà con le nuove normative?

Per mettere fine a questo sistema di elusione fiscale, il Governo sta preparando una modifica normativa che dovrebbe essere inclusa nella prossima Manovra di bilancio o in un decreto legislativo attuativo della legge delega fiscale. Il cambiamento chiave consiste nel sostituire il criterio della sede legale con quello della sede amministrativa. In altre parole, le tasse dovranno essere pagate nel luogo in cui l’azienda opera effettivamente, e non dove ha trasferito fittiziamente la sede legale.

Questo dovrebbe impedire alle aziende di continuare a spostare virtualmente le loro flotte in province a bassa fiscalità e restituire alle città metropolitane come Roma e Milano le risorse di cui hanno disperatamente bisogno.

Conclusione: il futuro dell’elusione fiscale nel settore automotive

L’elusione fiscale nel settore delle flotte aziendali e delle auto a noleggio è stata un colpo durissimo per le città italiane, ma il vento sembra finalmente cambiare. Le nuove normative potrebbero mettere fine a questo fenomeno, ristabilendo un giusto equilibrio tra le province e garantendo che le tasse vengano pagate dove sono realmente dovute.

Ma in Italia si sa, la creatività non manca mai, e resta da vedere se le aziende troveranno nuovi modi per continuare a eludere il fisco. Nel frattempo, aspettiamo di vedere se questa volta Bolzano e Trento vedranno meno “residenti” sospetti.

di Alessandro Angelone

Svolgo la professione di Dottore Commercialista e di Revisore Contabile. Mi interessa molto la materia della Finanza Pubblica. Sono appassionato di tecnologia. Sempre pronto al confronto!

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