Le elezioni regionali in Liguria hanno fornito un messaggio chiaro e inequivocabile: il Movimento 5 Stelle è quasi sparito dalla scena politica della regione. Il risultato è emblematico, con meno del 5% dei voti in una regione dove ha votato solo il 45% degli aventi diritto. Un totale di circa 25 mila voti – numeri che ricordano la popolazione di un piccolo paese – ha sancito la fine di un’era per i pentastellati.
La parabola discendente del Movimento
Dove tutto è iniziato, nel regno di Beppe Grillo, tutto sembra essere giunto al termine. Il “popolo del vaffa”, gli apriscatole del sistema, sono ormai relegati ai margini della politica ligure. La coalizione di centrosinistra, che ha incluso i Cinque Stelle, è affondata portando con sé il peso di una collaborazione mai veramente efficace. Le accuse reciproche tra gli alleati non sono mancate, in una caccia alle responsabilità che non ha fatto altro che indebolire ulteriormente la coalizione.
Molti hanno addossato la colpa della sconfitta a Matteo Renzi, al rifiuto di alcuni candidati o alle divisioni interne. Tuttavia, la realtà è ben più complessa e risiede nella mancanza di un progetto politico chiaro e credibile.

Giuseppe Conte e la fine di un’utopia
L’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pur essendo stato acclamato come uno dei migliori capi di governo degli ultimi decenni, non è riuscito a salvare il Movimento. Conte ha rappresentato l’ultima speranza di rilancio per i pentastellati, ma la mancanza di una visione politica solida e condivisa dalla maggioranza degli italiani ha portato all’inevitabile declino.
La forza innovativa del Movimento, basata sul web e sui social media, si è scontrata con la realtà di un progetto politico che non è riuscito a evolversi. Il Reddito di Cittadinanza e il Superbonus 110% sono stati benefici per alcuni, ma non hanno convinto la maggioranza degli elettori, che hanno preferito rivolgersi a nuove promesse più appetibili.

Un non-partito destinato a scomparire
Oggi, il Movimento 5 Stelle appare come un simulacro vuoto, un partito senza una chiara direzione. Nonostante le manie di grandezza di Giuseppe Conte, è evidente che il Movimento non è più quello di vent’anni fa. Nemmeno la leadership carismatica di Grillo sembra più in grado di risollevare le sorti di una forza politica nata per rivoluzionare il sistema, ma che ora si trova sull’orlo dell’estinzione.
Nel panorama politico italiano, è chiaro che il centrosinistra non potrà continuare a fare calcoli elettorali basati su vecchie alleanze ormai logore. La sconfitta in Liguria è solo l’ennesimo segnale di una crisi profonda, che richiede una riflessione seria e un cambiamento di rotta se si vuole sperare in una ripresa nelle future competizioni elettorali.